Fino ad oggi ha collezionato numerosi riconoscimenti: 3 spicchi per la Guida Pizzerie d’Italia Gambero Rosso 2022, Premio Speciale ‘I Maestri dell’Impasto’ nella Guida Pizzerie d’Italia Gambero Rosso 2022, 2a posizione 50 Top Pizza nel 2021, 3 pizze per le Guide de L’Espresso 2020, pizzaiolo dell’anno per Il Mattino 2019, Giovane Pizzaiolo dell’anno per la Guida I Sapori di Repubblica 2018, Top 30 2018 Dissapore.
Fino ad oggi ha collezionato numerosi riconoscimenti: 3 spicchi per la Guida Pizzerie d’Italia Gambero Rosso 2022, Premio Speciale ‘I Maestri dell’Impasto’ nella Guida Pizzerie d’Italia Gambero Rosso 2022, 2a posizione 50 Top Pizza nel 2021, 3 pizze per le Guide de L’Espresso 2020, pizzaiolo dell’anno per Il Mattino 2019, Giovane Pizzaiolo dell’anno per la Guida I Sapori di Repubblica 2018, Top 30 2018 Dissapore.
Diego Vitagliano ha iniziato in tempi non sospetti a sperimentare la pizza ‘a canotto’, quella con il cornicione alto, che riprende la pizza del Vomero di circa 50 anni fa, utilizzando per la preparazione tecniche diverse dal solito (come quelle che si utilizzano per il pane, gli impasti indiretti con biga o poolish).
All’epoca tutto ciò fu considerato come una moda passeggera destinata a scomparire in breve tempo, oggi invece possiamo dire che quello sarebbe stato il futuro della pizza napoletana.
Diego Vitagliano ha iniziato in tempi non sospetti a sperimentare la pizza ‘a canotto’, quella con il cornicione alto, che riprende la pizza del Vomero di circa 50 anni fa, utilizzando per la preparazione tecniche diverse dal solito (come quelle che si utilizzano per il pane, gli impasti indiretti con biga o poolish).
All’epoca tutto ciò fu considerato come una moda passeggera destinata a scomparire in breve tempo, oggi invece possiamo dire che quello sarebbe stato il futuro della pizza napoletana.